2 chiacchiere con Claudio Lazzaretti

 


  • Claudio, da diversi anni alleni le età più difficili calcisticamente parlando: bellissimo e quanto impegnativo?
    “Innanzitutto voglio salutare tutti i sostenitori della Polisportiva. Sì, seguo da ben 9 anni questa fascia d’età e devo dire che ho trovato gruppi diversi l’uno dall’altro per caratteristiche di personalità e struttura fisica. È molto impegnativo perché i ragazzi passano dall’attività di base a quella agonistica dove si comincia a fare sul serio a livello di tattica ed atletica, ma proprio per questo è molto stimolante da parte mia perché cominci a costruire una squadra vera anche dal punto di vista dell’unione del gruppo, dell’obiettivo comune e nel fargli capire che ognuno di loro è responsabile nei confronti di tutti gli altri”

  • Da giocatore ti ricordiamo come un uomo d’ordine in mezzo al campo. Come mister invece?
    “Da mister cerco di trasferire ai ragazzi la mentalità che avevo da calciatore e cioè di non buttare mai palla e di cercare di vincere le partite col gioco, con la giusta intensità, la cosiddetta grinta che non deve mai mancare senza dimenticare l’educazione nei confronti di tutti”

  • Cosa daresti per vedere uno dei tuoi ragazzi vincere un campionato da protagonista a Coriano in prima squadra?
    “Per ogni allenatore è una grande soddisfazione vedere i propri ragazzi che passano a più alti livelli e devo dire che diversi miei ragazzi stanno facendo bene in campionati professionisti mentre altri hanno fatto diverse apparizioni nella prima squadra del Coriano. Questo è l’obiettivo dell’allenatore del settore giovanile, ovvero creare giocatori”

  • Sei più per la tecnica, la tattica o la preparazione fisico/atletica?
    “Innanzitutto tecnica perché dobbiamo dare ai ragazzi i mezzi per poter costruire un’azione di gioco. Poi tattica individuale e poi collettiva senza tralasciare la parte fisico atletica, materia che col crescere di categoria prende sempre più importanza”

  • C’è un annata che hai allenato in tutti qst anni che porti nel cuore?
    “Ho allenato 4 diversi gruppi e di tutti ho dei ricordi bellissimi. Quando incontri i tuoi vecchi giocatori che ti salutano con entusiasmo e ti ricordano le esperienze vissute insieme vuol dire che qualcosa di buono hai fatto anche se bisogna dire che non sempre riesci ad accontentare tutti”


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